Simone Cumbo

Città di Castello guida il gruppo di sei comuni della provincia di Perugia che il 15 e il 16 maggio si presenteranno al voto per eleggere un nuovo consiglio comunale. In questa prima tappa perugina dello speciale sulle elezioni comunali, Comuni-Italiani.it ha intervistato Simone Cumbo, 43 anni, candidato a sindaco per Sinistra Ecologia Libertà

Tra emergenze e possibilità di sviluppo quali sono le priorità del territorio?
Un modello di sviluppo sostenibile, equo ed inclusivo, capace di realizzare una buona qualità sociale, ambientale e produttiva.
Un nuovo patto fra impresa e lavoro, per affrontare insieme la crisi. E’ necessario sviluppare un’economia che parte anche dalla valorizzazione delle risorse locali, come è necessario diversificare e modernizzare il sistema produttivo che abbiamo conosciuto negli ultimi 50 anni. Agricolo, meccanico, tipografico e artigianato in genere, sono tutti settori che hanno bisogno di essere sostenuti attraverso la ricerca di nuovi sbocchi di mercato, anche a livello internazionale.
Oggi più che mai è necessario dotarsi di un centro di alta formazione, che fondi la sua attività nella collaborazione di enti pubblici e sistema produttivo. Affidarsi al settore della «green economy», che potrebbe essere un autentico volano di sviluppo per la nostra economia: impianti fotovoltaici, pannelli solari, un piano locale che renda la nostra città autonoma dal punto di vista energetico.
Un recupero della vocazione di “territorio cerniera” che Città di Castello possiede come sua naturale attitudine. E la definisca “città di frontiera”, non di “confine”, perché il significato dei due termini è, praticamente, opposto. La puntualizzazione della scelta vuol dire incentivare la vocazione altotiberina e tifernate verso Arezzo, Cesena, Pesaro-Urbino, con tutte le conseguenze che questa strategia ha; dalla messa in sicurezza della E/45 alla ferrovia cioè lo sviluppo di una viabilità su rotaia che interessa la Milano – Firenze – Arezzo – Roma, ed in tempi ravvicinati, la Piattaforma Logistica, che va pensata in cooperazione con il Centro intermodale di Arezzo, e non come terminale nord delle altre Piattaforme Logistiche regionali.

Rispetto a queste priorità, come si articolerà la sua campagna elettorale?
Chiamando a contribuire alle idee e ai progetti per la città tutta la città! Dai settori produttivi alle forze sindacali, fino ai semplici cittadini, un concorso di idee innovative che possa rendere partecipata e condivisa una rinascita culturale e politica per la nostra città.

I tre aspetti qualificanti del suo programma.
Trasparenza nella gestione della macchina pubblica, l’abbattimento dei costi della politica e una maggiore efficienza nell’amministrazione;
• le famiglie con disabili, con bambini, con anziani non autosufficienti, con lavoratori colpiti dalla crisi a cui garantire l’accesso ai servizi migliorando la correlazione tra rette/tariffe e reddito familiare effettivamente percepito;
• l’ambiente non deve essere più un punto del programma di governo, ma deve essere alla base di ogni scelta amministrativa.

I suoi primi 100 giorni da sindaco. Quali atti avranno la precedenza su tutto il resto?
a. Un immediato confronto con le parti sociali per discutere e fronteggiare il problema della crisi industriale e del lavoro.
b. Una rivisitazione del Piano Regolatore comunale per far sì che sia al servizio della città e dei cittadini.
c. Un attenta verifica delle risorse comunali per eliminare sprechi e garantire la massima trasparenza nella gestione della macchina amministrativa.

Giovani e quote rosa. Che criterio seguirà nella selezione della squadra di governo in merito a questi due aspetti?
La lista che mi sostiene è composta dal 50% di donne e l’età media è di 32 anni, quindi mi impegnerò a seguire questa linea di rinnovamento…

Torna centrale il tema delle fonti energetiche e dello sviluppo ecosostenibile. Come opererà il suo eventuale governo su questo campo?
Un piano energetico comunale che garantisca autosufficienza energetica; pannelli solari, fotovoltaico, biomasse, eolico accanto ad interventi di risparmio energetico…

Ospiterebbe una centrale nucleare sul suo territorio?
Assolutamente no!

Guardando alla grave situazione di Lampedusa e ai conflitti in nord Africa, come vive il territorio il fenomeno dell’immigrazione e che tipo di interventi in tal senso prevede il suo programma?
Garantire l’accoglienza è un dovere di umanità a cui un amministrazione comunale non può prescindere, ovviamente nel rispetto delle regole che devono valere per tutti…interventi culturali e di confronto che permettano l’integrazione fra tutte le etnie.

Federalismo fiscale. Una risorsa o un deterrente per il rilancio del territorio?
In generale in tempi di crisi economica come quella che stiamo attraversando il federalismo, che poteva essere usato come uno strumento per far crescere le autonomie locali, purtroppo si traduce in un colpo di grazia per i ceti popolari e le aree meno produttive del paese. Ci sarà un dislivello tra regioni più produttive come la Lombardia e quelle meno produttive, come l’Umbria.
In tempi nei quali si rende necessaria una redistribuzione della ricchezza scaricando tutta la responsabilità a livello locale, non è corretto che il peso venga sopportato sempre dalle fasce più deboli del paese! Non può comunque sfuggirci che (come ben avverte una autentica autorità in campo politologico come Giovanni Sartori) uno stato o nasce già federale o il federalismo rischia di essere solo una tappa nel processo di divisione.

Alla fine di questa esperienza che paese si impegna a consegnare ai suoi concittadini rispetto a come si presenta oggi?
Una città più bella dove cultura, solidarietà e partecipazione siano gli assi portanti di una nuova stagione politica.

 
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