Michele Genovese - coordinatore Pdl Pompei

La recente esternazione del presidente del Consiglio Comunale Ciro Serrapica, su un manifesto apparso recentemente in ogni angolo della Città ci costringe ad un chiarimento politico non solo per il contenuto dello stesso ma anche perchè è intestato con il logo della Città di Pompei. Ciò potrebbe indurre a pensare che il manifesto sia stato condiviso dall’intero Consiglio Comunale e quindi anche dal nostro Partito.

La posizione del Popolo della Libertà nei riguardi delle due importanti Istituzioni presenti sul Nostro territorio, Soprintendenza e Curia Vescovile è nota a tutti ed estremamente chiara. Noi riteniamo che queste istituzioni siano una ricchezza per la Città e non un nemico come scrive Serrapica.
E’ nota a tutti la incapacità politica del Sindaco D’Alessio a gestire proficuamente il rapporto sia con il soprintendente agli Scavi di Pompei che con il Vescovo. I continui battibecchi tra Monsignor Liberati e Claudio D’Alessio sono sempre stati alla luce del sole
e di nocumento ad entrambe le istituzioni.

Noi riteniamo che la posizione del Comune verso i due enti debba essere improntata al rispetto delle reciproche competenze nell’ambito di corretti rapporti istituzionali, una vera sinergia porterà vantaggi non solo alle due istituzioni ma anche all’intera Città.
Questi attacchi improvvisi del Sindaco, che si nasconde dietro l’ariete Serrapica, sono assolutamente ingiustificati e fuori luogo, o forse nascondono problemi che non conosciamo?

Infatti la città rimane sconcertata, perché a fronte dei problemi sollevati nel Manifesto, sa bene che vi sono oscure trame su altri importanti progetti che coinvolgono proprietà della Chiesa, e che da anni non vedono risoluzione, nonostante, o forse perché, il Sindaco ne sia stato coinvolto come legale.
L’istituzione di un Polo Museale nell’Istituto Sacro Cuore, la riattivazione del Grande Albergo del Rosario e la trasformazione del Seminario, sono opere che porterebbero lavoro e vantaggio alla Città, ma il Sindaco è più attento a duplicare centri commerciali, anche isolando un intero quartiere dal centro cittadino.

Il Partito del Popolo della Libertà ricercherà sempre il dialogo con le istituzioni ed in particolare con Monsignor Liberati, tutelando le esigenze della Chiesa e dei cittadini non volendo delegare tale compito a rappresentanti istituzionali di antica ferrea tradizione comunista.
Proponiamo da subito, nella tradizione del Partito del fare, un incontro tra i vertici Provinciali e Regionali del nostro Partito e Monsignor Liberati presso la Nostra sede cittadina per uscire da questa insostenibile situazione che nuoce gravemente alla Città.

 
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