Michela Melotti

Il 15 e il 16 maggio oltre 135mila cittadini sono chiamati a recarsi alle urne per rinnovare il consiglio comunale di Cagliari. A distanza di cinque giorni dalla presentazione delle liste definitive, Comuni-Italiani.it ha intervistato Michela Melotti, 33 anni, candidata a sindaco del Partito Comunista dei Lavoratori.

Tra emergenze e possibilità di sviluppo quali sono le priorità del territorio?
Il lavoro, la casa e le infrastrutture della città.

Rispetto a queste priorità, come si articolerà la sua campagna elettorale?
Sarà una campagna elettorale improntata sulle neccessità reali delle persone. La mancanza di lavoro e di case di edilizia popolare e ad affitto agevolato, sono i temi che riteniamo abbiano la priorità.

I tre aspetti qualificanti del suo programma.
Quelli già citati sono gli aspetti più importanti a cui aggiungere una politica di rinternalizzazione di alcuni servizi di pubblica utilità vedi acqua, rifiuti, verde pubblico e trasporti gestiti oggi da aziende private il cui interesse principale è il profitto ad ogni costo.

I suoi primi 100 giorni da sindaco. Quali atti avranno la precedenza su tutto il resto?
Riduzione immediata degli sprechi indiscriminati portati avanti fino ad ora, ad esempio le spese per consulenze esterne dispendiose, spesso ridicole e inutili e investire queste risorse in funzione dei punti del programma già citati.

Giovani e quote rosa. Che criterio seguirà nella selezione della squadra di governo in merito a questi due aspetti?
Il partito comunista dei lavoratori è strutturato sulla base di militanti coscienti della loro funzione politica nel partito e nella società che va oltre la differenza di sesso e di età.

Torna centrale il tema delle fonti energetiche e dello sviluppo ecosostenibile. Come opererà il suo eventuale governo su questo campo?
Siamo per uno sviluppo concreto e massiccio delle energie rinnovabili, da utilizzare nella costruzione delle case e delle strutture pubbliche con criteri che rispettino al massimo l’ecosistema, e l’utilizzo anche nei posti di lavoro di energie alternative e rinnovabili che stiano in armonia con esso. Naturalmente tutto ciò dovrà essere posto tutto sotto controllo pubblico alla larga dagli specolatori privati.

Ospiterebbe una centrale nucleare sul suo territorio?
Assolutamente no. Siamo contrari alla costruzione di centrali nucleari sia in Sardegna che nel resto del mondo in quanto pericolosa e assolutamente anti economica.

Guardando alla grave situazione di Lampedusa e ai conflitti in nord Africa, come vive il territorio il fenomeno dell’immigrazione e che tipo di interventi in tal senso prevede il suo programma?
Cagliari vive in questi giorni una situazione considerata di emergenza per la presenza in città di 700 migranti tunisini. Per noi l’unica emergenza creatasi è di tipo umanitario, alleviata dalla grande solidarietà per la verità inaspettata dei cagliaritani.
Siamo per il diritto di cittadinanza per chiunque ne faccia richiesta soprattutto per coloro che provengono da realtà di oppressione e di dittatuta violenta.

Federalismo fiscale. Una risorsa o un deterrente per il rilancio del territorio?
Nel sistema economico attuale, il federalismo non può essere considerato una risorsa per quelle regioni che attualmente non hanno la possibilità di uno sviluppo economico che invece ha avuto il nord grazie anche ai soldi (tanti) avuti un questi anni dai governi nazionali.

Alla fine di questa esperienza che paese si impegna a consegnare ai suoi concittadini rispetto a come si presenta oggi?
Auspico di lasciare la prospettiva di una società diversa, più vicina ai problemi reali e concreti della maggioranza delle persone, volta ad uno sviluppo differente dove i lavoratori, i disoccupati, i precari, i migranti e gli studenti possano essere i reali artefici del necessario cambiamento. Per un governo dei lavoratori.

 
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