Questa è la lettera al sindaco Giosuè Starita dell’ingegnere Mario Conte che, venerdì scorso, ha lasciato l’incarico di assessore alle Attività Produttive:

Egregio Sindaco,
il dibattito politico sviluppato negli ultimi tempi all’interno dell’UDC di Torre Annunziata propone valutazioni che necessitano un approfondimento per la mia persona.

Il progetto politico del partito UDC, se ben ricordi, mi ha visto convinto sostenitore sin dalla prima ora quando, assessore all’Urbanistica nella tua giunta in espressione ex Margherita, con atto di coerenza politica riconosciutami, rimisi nelle tue mani il mandato per aderirvi.

Successivamente, ringraziandoti per la stima, il mio impegno nell’agosto 2010 scaturì dalla proposta di alcuni consiglieri e maturò in un quadro politico locale costituito da un direttivo e un coordinamento dove ebbi l’incarico di vice coordinatore. Il tutto ovviamente e correttamente sancito dalla Segreteria Provinciale, nella persona dell’onorevole Ciro Alfano, in quella che io amo definire la giusta etica politica, alla base di qualunque dialettica basata sulla correttezza.

Penso di poter dire senza alcuna smentita che un po’ di strada insieme l’abbiamo percorsa in questi pochi ma intensi mesi nell’affrontare insieme alle aziende, a tutti i lavoratori coinvolti nelle varie casse integrazioni e mobilità, e ai sindacati le gravose questioni del nostro territorio, quali opportunità di rilancio del polo nautico, la ricollocazione dei lavoratori e le difficoltà incontrate sulla realizzazione di alcune infrastrutture indispensabili per lo sviluppo industriale del nostro territorio, come la vasca di alaggio, nonché l’impegno per il coinvolgimento dei tavoli istituzionali con tutti gli enti preposti.

Mettere in condizione le aziende che vogliono lavorare di poterlo fare, al fine di poter dare una risposta alla giusta e necessaria sete di lavoro indispensabile almeno per una sopravvivenza dignitosa e non semplicemente ammortizzatori sociali che diventano come quelle sabbie mobili di una palude dalle quali è difficile uscire. Questa, caro sindaco, è la guerra da vincere e so che tu questo mio concetto l’hai sempre condiviso in tutti i confronti che abbiamo avuto.

Con amarezza devo prendere atto, alla luce degli ultimi eventi interni al partito locale, all’insaputa di qualunque segreteria politica provinciale come tu sai, che evidentemente su questa strada d’impegno, le mie idee, la mia passione, il ricercare chiarezza nonché la mia visione delle problematiche – vedi alcuni insediamenti del polo nautico – purtroppo mi hanno fatto scoprire incompatibilità totale con alcuni pochi elementi del mio partito che, ad agosto, avevano proposto la mia candidatura a quest’ultima delega da te datami, nonché al ruolo di vicecoordinatore cittadino dell’UDC.

Oggi rimetto il mandato di assessore alle Attività Produttive, Lavoro, Formazione e Commercio senza alcun rammarico, con la coscienza di aver sempre lavorato al meglio delle mie possibilità con il cuore e con l’impegno più profondo. Ritenendomi gratificato della collaborazione avuta da tutti gli altri colleghi della giunta da te presieduta, nessuno escluso, nonché da tutti i collaboratori e funzionari dell’amministrazione che mi hanno sostenuto e accompagnato a svolgere tale incarico, nella consapevolezza che le battaglie per la mia città le continuerò a fare come un qualunque altro Torrese degno di questo nome e orgoglioso di esserlo.

Caro Sindaco, ringraziandoti ancora una volta per la fiducia datami, colgo quest’ultima opportunità, unita a tante altre, per ribadire un segnale chiaro a coloro, grazie a Dio pochi, che l’amore per la città e il volerci vedere chiaro su ciò che accade non è un optional fuori moda tanto da non considerarlo come elemento di impegno e valore aggiunto.

Mi accomiato augurandoti un proseguo con la stessa determinazione, forza e coraggio che hai sempre dimostrato.

 
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