Quando la passione per la terra natia riesce ad esprimersi nei momenti liberi dal lavoro, esplode in una curiosità maniacale che riporta in vita stralci del passato glorioso oplontino. Un cultore di storia e tradizione di Torre Annunziata, Antonio Papa, ha dato vita ad un blog, Torresi memorie…: un concentrato di vita passata che aspetta soltanto di essere di nuovo al centro della scena.

Come le è venuta l’idea di un blog dedicato alla città?
Forse perché vivendo lontano da Torre Annunziata ormai da venti anni, i pochi momenti liberi mi piace indirizzarli verso attività che mi debbano soddisfare l’animo e la mente. Quale migliore esercizio se non quello di (ri)scoprire la storia, la cultura, le genti, le abitudini, i momenti belli e brutti che ha trascorso la nostra città nel corso del secolo scorso? Purtroppo il destino ha voluto privarmi della possibilità di vivere Torre da protagonista e cercherò di rifarmi svolgendo il ruolo di spettatore, spettatore molto attento!

A chi è rivolto?
A tutti quelli che amano ricordare, raccontare e ascoltare la storia di Torre. Spero che un giorno si possa mettere in campo un progetto per “conservare” il dialetto torrese, con filmati e interviste agli anziani, affinché i giovani possano ricordare il linguaggio che parlavano i loro nonni, senza vergognarsene. Valorizzare la nostra parlata: quella di un popolo che nel secolo scorso era conosciuto e invidiato in tutto il mondo.

Cosa la spinge a fare questo lavoro telematico?
Ho iniziato quattro anni fa con la creazione dell’albero genealogico della mia famiglia: sono riuscito a risalire a quattordici generazioni indietro, con 1300 persone inserite e con il mio avo diretto nato nel 1564. Ho girato tanto tra chiese, biblioteche, conventi,  cimiteri; ho sacrificato le mie poche ferie che avevo quando venivo a Torre. Ogni volta che inserivo dei parenti c’era sempre qualche episodio che mi veniva raccontato e sentivo dentro la gioia di avere “scoperto” una persona cara che magari non avevo neanche conosciuto. Sentendo certi episodi inerenti la Grande Guerra, lo scoppio del 46 e altri aneddoti mi sono sentito affascinato dai tempi che furono e mi sono messo alla ricerca.

Quali sono le fonti da cui attinge le notizie? Ha una piccola emeroteca personale?
Ricerche in biblioteche e archivi mi hanno permesso di accumulare un buon numero di materiale, oltre a quello che puo’ definirsi la prima fonte in assoluto: la rete. Conservo in raccoglitori 50×70 circa duecento quotidiani del primo novecento e cerco sempre di incrementare la raccolta.

Qual è il ricordo più bello legato a Torre Annunziata?
Per un torrese che vive fuori il momento più bello è quando arriva al casello di Torre! Di solito mi capita tre, quattro volte l’anno e non ci sono parole per descrivere quei momenti… E come riaprire la storia dell’animo e della mente.

Vuole lanciare un appello agli amministratori cittadini?
Solo augurare a tutti buon lavoro e di impegnarsi al massimo per questa meravigliosa città, ricordando sempre che i nostri avi sono riusciti a imporsi in tantissimi campi, dalla pesca alle armi, dal cinema alla pasta, dal calcio alle officine. Non possiamo vedere soccombere i loro sogni senza almeno lottare. Ci sono giovani validissimi che potrebbero aiutare, affiancare e supportare i responsabili dei vari assessorati. Penso in particolare a Vincenzo Marasco, grandissimo studioso e collaboratore, tra gli altri, di esimi professori americani, che potrebbe dare linfa e idee nel campo della cultura.

Cosa pensa della situazione politica che attualmente sta vivendo la città?
Ormai credo che il dualismo destra – sinistra sia in fase di esaurimento: vinceranno gli uomini con idee vincenti a dispetto degli schieramenti. Speriamo che i nostri amministratori siano all’altezza o, almeno, che ci provino. Come dice il mio grande amico “Oscar ‘che’ Guidone” chi lotta può perdere, chi non lotta ha già perso”.

 
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