logo

Sette giorni per capire che si può consumare meno e meglio lasciando respirare il pianeta. Un obiettivo prioritario per l’Unione Europea che dal 20 al 28 novembre lancia la seconda edizione della Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti. Una vasta e articolata campagna di comunicazione ambientale che ha come scopo di radicare tra i cittadini del Vecchio Continente una maggiore consapevolezza sulle eccessive quantità di rifiuti prodotti e sulla necessità di ridurli drasticamente.

In Italia l’iniziativa si svolge sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, con il patrocinio di CNI Unesco, della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica. Azioni dimostrative su stili di vita compatibili, promozioni di prodotti riutilizzabili o biodegradabili, mostre fotografiche a tema e campagne sul compostaggio attraverso Facebook. Sono alcune delle manifestazioni che si alterneranno da un capo all’altro della penisola, in cui saranno impegnati quali “portatori di progetti” (o developer come indica l’Unione Europea) enti locali, associazioni, imprese e istituti scolastici.

Un richiamo alle coscienze cui Pompei ha risposto in maniera compatta e propositiva con il progetto “Pompei è…. città ecocompatibile”, promosso dalla Rete delle scuole mariane – I e II Circolo Didattico, le scuole medie statali Matteo della Corte e Amedeo Maiuri, la scuola elementare paritaria Bartolo Longo – e organizzato con il patrocinio morale e materiale del Comune di Pompei.

Sarà tra i banchi, durante le ore di lezione, che gli studenti apprenderanno come correggere le proprie abitudini e quelle dei genitori per ridurre la quantità di immondizia da smaltire, scoprendo che da un piccolo gesto quotidiano passa la difficile lotta contro i cambiamenti climatici. Una sensibilizzazione che interviene a monte sostenendo l’importanza di una spesa responsabile, che preveda ad esempio l’acquisto di detersivi alla spina (servizio disponibile in diversi esercizi commerciali di Pompei); a valle nel sottolineare la necessità ineludibile di una corretta raccolta differenziata.

Un discorso su cui da anni ha puntato il II Circolo Didattico di Pompei che ha scelto come cifra distintiva dell’attività extradidattica la “lotta al consumismo”. “La lotta al consumismo – commenta la dirigente scolastica Giovanna Giordanonasce da un principio di sobrietà che cerchiamo di trasmettere ai bambini, insegnando loro ad accettare i no dei genitori alle loro richieste. Incidere su di loro in termini di cultura ecosostenibile significa puntare a un duplice risultato: educare i genitori attraverso i figli e formare i cittadini di domani”.

Il programma proposto dalle scuole di Pompei e che ha convinto Il Comitato Promotore Italiano a includerlo nel cartellone di eventi nazionali, prevede:
- attività laboratoriale in gruppi omogenei e/o misti per età;
- approfondimento delle tematiche scelte sul giornalino d’istituto e sul sito;
- allestimento di una mostra delle attività svolte dagli alunni rivolta alla popolazione locale;
- proiezione di un film sulle tematiche prescelte e dibattito finale rivolto ai docenti, a cura dell’A.I.M.C. Associazione Italiana Maestri Cattolici;
- una manifestazione finale prevista per il 26 a piazza Bartolo Longo con gli alunni e gli insegnanti di tutte le scuole.

Ad accompagnare la sette giorni di lezioni ci sarà un battage mediatico per sensibilizzare i cittadini, con messaggi sul web e manifesti per le strade cittadine che utilizzeranno gli slogan proposti dalle varie scuole. Gli alunni mariani di tutte le classi ci stanno già lavorando e tra tutti gli slogan presentati verranno selezionati i più efficaci.

Con l’ausilio di questionari e schede di rilevazione si valuterà il grado di ricezione dei suddetti messaggi nei bambini.

Giovanna Giordano

“Il nostro scopo – riprende la d.ssa Giordano – è di diffondere uno stile di vita eco-sostenibile fin dalla prima infanzia. Coinvolgiamo i più piccoli in particolare sul riuso dei materiali, chiedendo loro di portare a scuola scatole vecchie che la mamma ha destinato alla pattumiera e che insieme trasformiamo in oggetti utili. Di fatto stanno tornando in voga le abitudini delle nostre mamme, anche ad esempio in ambito alimentare cercando di riutilizzare in altri modi gli avanzi di cibo”.

Inutile sottolineare come quest’iniziativa assuma un valore significativo calata nel contesto mariano e in generale vesuviano. Un territorio funestato dall’ennesima emergenza rifiuti e dall’aria malsana che promana dall’enorme discarica ricavata nel Parco Nazionale del Vesuvio, nota alle cronache come cava Sari.
Non risolve il problema dei rifiuti di oggi il fatto che un bambino spieghi al proprio genitore che se getta la pila scarica nell’indifferenziato questa rilascerà la sua soluzione acida nell’acqua che poi il bambino diventato adulto si troverà a bere. Serve a prevenire quello di domani.

Il progetto di Pompei insieme a quelli di tutta Italia concorre al premio messo in palio dall’Unione Europea per quelle attività che si sono particolarmente distinte durante tutta la “Settimana”, e assegnato nel corso di una Cerimonia di premiazione organizzata a Bruxelles.

 
© Riproduzione Riservata
 

Nessun commento

Lascia un Commento